Perenne insoddisfazione. Siamo continuamente alla rincorsa di qualcosa che ancora non abbiamo, ci lamentiamo di continuo per tutto quello che ci manca. Questo atteggiamento ci porta a sminuire quello che abbiamo raggiunto, quello che abbiamo, come se ci fossimo abituati ad averlo e quindi ci proiettiamo verso qualcosa di cui aver bisogno. E’ facile capire questo meccanismo se si considerano gli oggetti, le cose materiali, quando dura la contentezza per un oggetto nuovo? E se la stessa cosa accadesse con le persone che abbiamo accanto, con i sentimenti, con tutto quello che non è materiale? A volte riusciamo a scoprire il valore di quello che abbiamo solo quando è tardi, quando lo perdiamo. E’ possibile cambiare punto di vista, cambiare il nostro atteggiamento, mettere la nostra attenzione su quello che abbiamo e non su quello che manca, coltivare la gratitudine è un allenamento e come tale richiede pratica costante per far sì che diventi il nostro nuovo stile di vita. E’ possibile, quindi coltivare la felicità .